Un infortunio mortale, da caduta dall’alto, è avvenuto nei giorni scorsi nel cantiere dell’Ospedale di Rovereto. Un lavoratore, per cause ancora da accertare, è piombato al suolo dopo un volo di 5 metri. Nonostante i soccorsi non c’è stato nulla da fare. Ancora una morte, ancora una tragica morte da caduta dall’alto.
La questione “caduta dall’alto” mi sta particolarmente a cuore, da quando, durante il periodo universitario, effettuai un approfondimento in merito agli infortuni in edilizia. Riporto alcuni dati molto significativi di quella ricerca.
– Ho proceduto all’analisi del periodo 1996/2007 con incidenti ad esito mortale avvenuti in regione; questi sono i dati pervenuti:
– Analisi dei dati sopra esposti per settore lavorativo:
Il grafico mostra chiaramente che gli infortuni con esito mortale si sono verificati maggiormente nel settore delle costruzioni (in linea peraltro con il dato Nazionale), il quale rappresenta la fetta più ampia di casi. Alla luce di questi risultati ho ritenuto opportuno affinare la ricerca per capire quale tipologia di incidenti si verifica maggiormente all’interno del mondo delle costruzioni:
Ciò che il grafico inequivocabilmente dimostra è che al primo posto di infortunio troviamo sempre le cadute dall’alto; ovvero situazioni in cui il lavoratore subisce danni a causa della caduta da un’impalcatura, da un ponteggio o in generale mentre sta svolgendo lavori in quota.
Ritengo che la formazione debba quindi necessariamente prevedere un training di natura comportamentale, per dissuadere comportamenti rischiosi che molto spesso avvengono quando i lavoratori sono “in quota”. Soprattutto in passato l’uso dei sistemi anticaduta veniva percepito come qualcosa di fortemente limitante e “superfluo”.
Noi ora sappiamo che NON basta mostrare, durante un corso di formazione, un semplice video di lavoratori menomati da cadute dall’alto, oppure anche mostrare i dati che qui espongo. Serve altro, serve intervenire sui comportamenti dei lavoratori, facendoli prendere coscienza di come, tramite i loro atteggiamenti, possono modificare la qualità della loro vita.