Le foto che ritraggono comportamenti sbagliati sono realmente efficaci?
Quale foto usare durante i corsi?
Sempre più spesso assistiamo alla proliferazione di fotografie che ritraggono lavoratori in situazioni molto rischiose. Dalle rubriche sui quotidiani online più autorevoli, fino alle pagine/gruppi dei social network, vengono mostrate azioni lavorative al limite di qualche strano sport estremo.
La fotografia con qualche lavoratore in bilico su una trave, oppure senza casco, diventa un modo per raccontare l’errore umano e catturare l’attenzione del pubblico. La foto piace, aumentano i “like” e molte persone visitano la pagina incuriosite dalle situazioni che si posso riscontare al lavoro. Tale principio viene esteso anche ai corsi della sicurezza, nei quali si fanno ampio uso di immagini a scopo didattico.
Eppure tutte le fattispecie di pubblicazioni qui descritte, dal corso all’articolo online, rimangono estremamente carenti se consideriamo che si limitano a mostrare esclusivamente l’azione sbagliata, quella da non fare. Molto spesso viene infatti proposta solamente la fotografia che cattura l’istante di completa inadempienza normativa (esempio: Immagine 1)
Chi ci dice che la foto con l’azione scorretta provochi un’interesse maggiore nei partecipanti? E se così fosse, chi ci assicura che quelle azioni viste in foto non verranno emulate dai lavoratori?
Viceversa potremo proporre la visualizzazione solamente di fotografie con comportamenti positivi (esempio Immagine 2), per rinforzare le azione sicure dei lavoratori presenti al corso:
La verità (come spesso accade) sta proprio nel mezzo, utilizzando immagini che mostrino l’azione insicura e l’azione sicura, possibilmente riferita alla stessa procedura di lavoro. In questo modo andremo a individuare un’inadempienza proponendo anche la soluzione adeguata al problema e mostrando realmente la corretta procedura di adeguamento.
Le immagini 3 e 4 ci danno un corretto esempio di quello che proponiamo nei corsi; fotografie identiche che mostrino anche le procedure corrette e non solamente l’errore.
L’uso così mirato delle foto può diventare un’esercitazione proposta durante un corso, nel quale andremo a chiedere ai lavoratori quali misure adottare per risolvere il problema. Ricordandoci sempre che la foto con l’azione sbagliata dovrà essere seguita da quella con l’azione corretta, per andare a rinforzare i comportamenti dei lavoratori e proporre loro modelli positivi da seguire.