Il test ad inizio e fine corso: un buon modo per certificare il training
L’attività di formatore comporta sicuramente la preparazione di slide adeguate, esercitazioni dell’apprendimento in linea con la materia da spiegare ma soprattutto di un tempo congruo per preparare la docenza. Una situazione sicuramente ideale ma che però non sempre rispecchia le esigenze del cliente.
Molto spesso infatti ci si trova a dover fronteggiare dei veri e propri periodi full gas, nei quali ci troviamo a gestire corsi comunicati ieri per oggi, composti magari da tanti lavoratori. Personalmente ritengo che il numero massimo fissato a 35 partecipanti può essere adeguato ma se i lavoratori provengono da medesimi settori lavoratori.
Alzi la mano chi invece si è trovato di fronte a lavoratori provenienti da molteplici settori lavoratori inseriti a random in corsi specifici.
Situazioni complicate da gestire che richiedono sicuramente l’osservazione di due componenti fondamentali:
- Assicurare che i concetti spiegati vengano assimilati
- Tutelare la propria attività di formatore
Cosa intendo per “tutelare la propria attività di formatore”?
Appare evidente che il corso di formazione non si esaurisce nel momento di chiusura dell’aula o alla consegna dell’attestato. Pensiamo ad esempio cosa potrebbe succedere in caso di infortunio del lavoratori formatore e della richiesta, da parte dell’ispettorato del lavoro, di produrre non solo l’attestato ma anche un test di apprendimento o qualsiasi altra attività attestante l’avvenuta formazione.
Sicuramente questo problema non si pone in quanto personalmente già introduco nel training una serie di esercitazioni scritte che vengono poi archiviate a fine corso. So anche però che la maggior parte dei formatori continua ad effettuare una metodologia classica tendenzialmente priva di qualsiasi esercitazione intermedia.
Che consigli mi sento di dare in questi casi?
Indubbiamente il miglior consiglio è di frequentare un corso di formazione che permetta di apprendere le regole basilari del precision teaching.
Un buon inizio però è quello di inserire un doppio test: uno ad inizio corso ed uno a fine corso. In questo modo potete avere un riscontro effettivo e misurabile in caso di richieste aggiunte da parte dell’ispettorato del lavoro o dell’autorità di pubblica sicurezza.