Oggi, osservando il nostro collega durante uno dei tanti corsi formazione sicurezza videoconferenza, ci siamo posti alcune considerazioni rispetto al futuro di questa metodologia.
Formazione lavoratori: l’impulso degli accordo stato regione 11/01/2012
La formazione in materia di sicurezza sul lavoro ha avuto un notevole (anzi, notevolissimo) impulso dall’11 gennaio 2012, data di entrata in vigore degli accordi stato regioni sulla formazione per lavoratori, preposti e dirigenti. In questi anni la formazione “in aula” è stata sicuramente il metodo preferenziale. Le “limitazioni” erano e sono veramente minime, come ad esempio il limite di massimo di 35 partecipanti a sessione.
E-learning accordo stato regione del 11/01/2012 e del 07/07/2016
L’allegato I dell’accordo 11/01/2012 tratta proprio la formazione e-learning. Una piccola diatriba potrebbe essere ipotizzare se per e-learning il legislatore intendesse anche videoconferenza. Teoricamente i due approcci sono diversi tra loro, riconoscendo nella formazione in videoconferenza una presenza fisica reale e diretta, non presente invece nella formazione in e-learning.
Una timida risposta arriva dall’accordo del 07/07/2016 (che però tratta i corsi per RSPP), al cui allegato II lettera D specifica che nell’erogazione e-learning potrà essere: asincrona, sincrona, mista, on line, off line.
E-learning quindi è videoconferenza?
Probabilmente più si che no, almeno per il legislatore. Che di fatto non prevedeva l’erogazione di corsi sicurezza parte specifica per il rischio medio ed alto in modalità e-learning e direi neppure in videoconferenza.
Formazione sicurezza videoconferenza: l’impulso del Covid19
Diciamocelo chiaramente, c’è stato un momento nel quale la formazione ha subito uno “stop”. Ci riferiamo a quella fase in cui alcuni lavoratori neo assunti erano da inserire in organico ma non era possibile effettuare corsi di formazione. Anche qui in Trentino non siamo stati da meno, infatti la possibilità di erogare formazione in videoconferenza per rischio medio ed alto è stata introdotta, tramite apposta delibera, in un momento successivo. Il fatto che sia stata autorizzata solo ora conferma quindi il dubbio posto in precedenza, ovvero che la stessa fosse una misura non prevista nel passato (pre Covid19).
Quale futuro per la formazione in videoconferenza?
Per il momento sembrerebbe che i corsi aziendali stiamo procedendo bene con la formazione in videoconferenza. Superato il primo momento di incertezza ora anche gli utenti stanno cominciando a capire il funzionamento delle varie piattaforme utilizzate per il training. Fondamentale è dotarsi di una didattica che possa permettere una buona formazione in videoconferenza. Dal canto nostro il protocollo EMT si è rilevato un fedele amico nella gestione della formazione, era infatti inizialmente pensato per l’e-learning, per cui il passaggio è stato rapido e performante. Protocollo EMT cos’è e da dove nasce: clicca qui.
Formazione in videoconferenza: continueremo anche a pandemia conclusa?
Forse si, forse no. Probabilmente la risposta dipende da chi si è trovato bene e chi invece ha vissuto veri momenti di tragedia per “assenza di connessione”. La nostra esperienza è tendenzialmente positiva e ci ha permesso di comprendere anche i limiti ed i vantaggi di un sistema che, nel bene o nel male, rappresenta il futuro. Ed è proprio sulla parola futuro che vorremo fare una piccola riflessione, invitando attori della sicurezza e legislatore a rendere la formazione e-learning (intesa nella sua totalità di sfumature) qualcosa di fruibile anche dopo questo periodo di pandemia.
Per informazioni e formazione sicurezza videoconferenza: