Gli amanti della psicologia comportamentale converranno con me quando affermo che “il comportamento è funzione delle conseguenze“. Per dirla in parole povere è come se dicessi che le persone “imparano” nel momento in cui la loro azione genere un vantaggio oppure uno svantaggio.
Ciò che sicuramente sentirete dire dagli analisti comportamentali è che gli antecedenti, ovvero lo stimolo che anticipa e crea il comportamento, è debole, fiacco e poco utile alla genesi del comportamento stesso. Sempre per dirla in parole povere è come affermare che, ad esempio, un cartello di segnaletica stradale (perfetto antecedente) dia poche conseguenze e quindi non sia di fatto in grado di modificare il comportamento di chi lo guarda.
Personalmente ritengo condivisile e sicuramente certo che molto spesso gli “antecedenti cartelli stradali” siano inefficaci nella prevenzione di chi materialmente dovrebbe, una volta aver visto il cartello, limitare la velocità del proprio mezzo.
Nel dettaglio vorrei proporre oggi una piccola analisi di due cartelli, posizionati nel medesimo punto, installati però in tempi diversi. Si tratta di cartelli per la prevenzione della velocità sulle strade, situati in prossimità della Zona Artigianale a San Lugano.
Il primo cartello, la cui foto è stata scattata il giorno 26 novembre 2015 da una distanza di circa 20 metri, è quasi totalmente illeggibile.
Infatti per poter leggerne attentamente il contenuto bisogna avvicinarsi e di parecchio. Si scopre infatti che, con un carattere di scrittura degno di una lettera ottocentesca, vi è una frase ed una specie di tappo di bottiglia rossa.
Non nascono che, appena vidi questo cartello, fui colto da un filino di sconforto. Quale comportamento dovrebbe suscitare questo cartello quasi completamente illeggibile? Non sto infatti parlando della “bontà” del contenuto, cosa che tutti noi concordiamo, ma proprio della sua efficacia come antecedente. Un pessimo e debole antecedente a quanto pare!
Con mio piacere ho però potuto notare che con la bella stagione gli illeggibili e poco utili cartelli sono stati sostituiti da una campagna decisamente diversa.
Come potete notare, da una distanza molto maggiore rispetto alla prima foto del Cartello n.1, questo Cartello n.2 appare più visibile e sicuramente più immediato.
Avvicinandosi maggiormente possiamo notare che l’immagine assume i contorni più chiari. Mostrando la protesi di una ragazza che tiene un casco in mano. Un tipo di antecedente più forte e immediato rispetto alle foto del cartello n.1.
Probabilmente avrei preferito che la frase “No Credit” fosse sostituita da una frase ad affetto immediato e non così difficile da decifrare. Personalmente un bel “Cosa ne pensi?” oppure “Ne vale la pena?” sarebbe stato decisamente meglio.
In definita possiamo affermare che, dei buoni cartelli di prevenzione, devono prima di tutto essere notati da chi vogliamo che li guardi. In secondo luogo devono suscitare interesse e far riflettere sul comportamento corretto da tenere!